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PACHAMA MADRE TERRA
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Un riferimento esplicito alla natura e al rapporto dell’uomo con la terra e con il suo ciclico rinnovarsi attraverso un’attività instancabile di continua creazione e mutamento si osserva in Pachamama, statua che prende il nome dall’antica divinità Inca della Madre Terra. L’opera affonda le sue origini nelle tradizioni pre-inca, vive ancor’oggi nella cultura delle popolazioni andine, che l’autore ebbe occasione di conoscere e comprendere durante la sua esperienza come volontario per la costruzione di case in adobe (un composto di argilla, paglia e letame) sugli altipiani del Peru. Il lavoro qui presentato è costruito a partire dal calco in gesso di Ama, una donna le cui somiglianze con la Pachamama nell’immaginario dell’artista giungono anche all’assonanza nel nome, poi ricoperta d’argilla. Si tratta di una creazione la cui simbologia si esprime attraverso la stessa fisionomia della statua, opulenta nelle sue curve, materna e fertile, così come nell’uso dell’argilla, un materiale naturale comune, e ancor di più nel riferimento al mito delle origini del mondo e della vita, al quale richiama il nome in lingua quechua. Di quest’opera non si offre solamente il risultato finale, ma tutto il processo creativo riproposto in video e inteso come un rituale d’offerta da parte dello stesso artista, un atto che fa riferimento ai riti propiziatori per la fertilità della terra e l’abbondanza del raccolto operati dagli agricoltori andini il Martes de Challa (nel lessico locale challar è inteso come l’azione di nutrire la terra).

 

Elena Sacchetti

-Autore AleDima 

-Anno & luogo Arte Biennale Venezia 2011

-Tecnica Lifecasting

-Materiali gesso, juta ed argille naturali

-Esposizioni: Spazio Spiazzi giugno 2011, Human Being Venezia 2011, Palazzo Trento 2012 

-Pictures by Laure Jacquemine, Sara Capovilla

-Video Valeria 

-Progettazione: AleDima Studio, Jordi Farres

-Design Copertura:  AleDima Studio

-Dimensioni:  4,6 metri di diametro

-Risoluzione: 3V  7/12

-Materiali: struttura portante in listelli di abete, copertura in pannelli policarbonato alveolare

-Committente: Privato Monte Porzio Catone (Roma)

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